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La gazzetta del web

L’Intelligenza Artificiale sconfiggerà il “Social Media Manager”?

Non possiamo più ignorarlo, l’intelligenza artificiale si sta integrando ai social media e non solo, conquistando passo dopo passo, il mondo del marketing ed eliminando i metodi tradizionali di pubblicità.

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Risulta naturale, quasi automatico, a questo punto porsi una domanda: sconfiggerà la figura del social media manager o di tutte quelle figure che operano nel mondo del digitale?

Procediamo per gradi e cerchiamo di rispondere a questo quesito che, ultimamente, ci ossessiona così tanto!

L’intelligenza artificiale, generativa!

Nella storia dell’intelligenza artificiale sono coinvolti quattro personaggi fondamentali: il marketing, il social media manager, i social media, e appunto l’AI (Intelligenza Artificiale).

Cominciamo col presentare il primo personaggio, quello più discusso: l’intelligenza artificiale, nello specifico parleremo di quella generativa.

Sono anni che si lavora per questo tool, ma ultimamente se ne parla spesso da quando è stata lanciata ufficialmente e aperta al pubblico ChatGPT, che ha fatto scoprire a tutti, attraverso pochi click, che cosa è in grado di generare l’intelligenza artificiale.

Parliamo di un tool in grado di generare testi, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste dell’utente, definite “prompt”.

Sono molte le piattaforme in grado di generare contenuti attraverso l’intelligenza artificiale. Per citarne alcuni: ChatGPT, Meta Music Gen, Google Music LM, Adobe Firefly e tanti altri…

Tra questi appena citati, ci sono i Big che hanno investito da anni per l’intelligenza artificiale ma che non erano mai pronti per rilasciarla pubblicamente, come Adobe, Google, Meta Music GEN (annunciato da poco da Mark Zuckerberg), che con l’avvento di ChatGPT si sono trovati un po’ in difficoltà!

Tutto questo risulta fighissimo, vero?! Ma attenzione, perché tutti questi elenchi di strumenti innovativi, non dobbiamo considerarli semplicemente come dei tool in più a nostra disposizione, ma è bene rendersi conto che stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione!

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Il social media manager

In questi anni, abbiamo spesso sentito parlare della figura del Social Media Manager come una figura quasi mitica che, con la sola pubblicazione di contenuti sui social media, dovrebbe portare dei risultati.

Quindi, che cosa fa il Social Media manager?

Parte dal prodotto o dal servizio che vuole vendere o promuovere, crea un testo e un’immagine e lo pubblica sui social media, sperando che magicamente serva a produrre risultati 🪄

Spoiler: NO! Non è esattamente cosi!

Ma, se dovessimo prendere in considerazione questa definizione, l’intelligenza artificiale potrebbe fare esattamente quello che fa un SMM e quindi sostituirlo completamente.

Provate a chiedere a ChatGPT, attraverso un prompt in italiano, o ancor meglio in inglese, qualcosa! Ad esempio, immaginate di essere il SMM di una grande azienda che deve promuovere il suo prodotto sui social. Potrete notare che in un minuto o forse meno, ChatGPT vi risponderà con proposte estremamente realistiche.

In pochi secondi, boom!! Un testo pronto per voi.

Ma, i SMM noteranno da subito alcune caratteristiche non proprio in linea con la pubblicazione, ad esempio, il testo troppo lungo per Instagram o magari un grande abuso di emoji 😄

Nessun problema, basterà indicare a ChatGPT di scrivere quello stesso testo più breve o con meno emoji, a fronte di un minuto e mezzo avremo un risultato di qualità.

A questo punto, riflettiamoci!

Abbiamo uno strumento che ci aiuta a generare tre azioni diverse: copy, immagine e pubblicazione.

Ma… In questa bellissima storia c’è qualcosa che non possiamo trascurare!

Ecco che entra in gioco la terza figura: il marketing.

Per fare marketing, nell’era dei social media, dobbiamo prendere in considerazione tutt’altro.

In primis partire da una strategia, per raggiungere obiettivi prefissati.

Si definiscono gli obiettivi, poi si elabora una strategia e successivamente si valuta quale media sia adatto a quel tipo di obiettivi.

E qui veniamo a noi 😎

Per elaborare una strategia non c’è AI che tenga!

Ci sono tantissimi esempi che provano quanto una strategia non può essere elaborata da un intelligenza artificiale. Un esempio eclatante è quello di Mc Donald’s.

Mc Donald’s, in Brasile, ha chiesto a ChatGPT qual è l’hamburger più iconico del mondo.

Ovviamente ChatGpt, basandosi su un apprendimento quantitativo, ha risposto appunto Mc Donald’s.

Come se non bastasse, Burger king, in eterna battaglia con Mc Donald’s, ha provato con un altro tipo di prompt chiedendo a ChatGpt quale fosse, invece, il più grande tra gli hamburger. La risposta è stata certamente l’hamburger di Burger king!

Se ci pensate, sono delle grafiche incredibilmente semplici, sono testi realizzati da ChatGpt.

Ma l’idea per comunicargli un prompt in particolare per poi  impaginarlo in modo creativo, facendo in modo che i colori dei testi rimandino all’immagine di un hamburger e i suoi strati, è per forza di cose opera di un essere umano!

Quindi: serve un cervello, serve esperienza, serve un approccio test & learn.

Non c’è nulla di scritto sulla pietra, qualsiasi azione deve essere accompagnata sempre da test e analisi dei dati.

Non solo! Serve un gruppo di lavoro. Non è pensabile che una persona sola possa occuparsi di tutti gli aspetti della produzione di contenuti. Solo limitandoci ai social media, servono: creatività, strategia, copywriting, grafica e videomaking, advertising, community management, analisi dei risultati e tanto altro.

E tutto questo non può farlo solo una figura professionale e farlo bene!

A cosa serve l’AI?

Sicuramente è una grande mano per il nostro lavoro in molti campi, facciamo qualche esempio:

  • strategia: ci può aiutare a fare ricerche di mercato o per la costruzione di personas;
  • creatività: ci può aiutare a simulare campagne, riprese o scatti prima di realizzarli;
  • copywriting: ci può aiutare a creare delle bozze, elaborare delle varianti di copy, cambiare il tone of voice di un copy, individuare gli hashtag;
  • grafica e videomaking, può aiutarci a creare elementi fuori inquadratura o velocizzare le procedure.

Quindi l’AI ci ruberà il lavoro?

No! Assolutamente no! Sarà nostro complice per velocizzare il lavoro e la produzione di contenuti.

È un fenomeno che porterà, se non ha già portato,  il mercato e le aziende a privilegiare sempre di più chi conoscerà approfonditamente questi strumenti e saprà valorizzarli al meglio!

Diventerà una competenza importante solo se associata al saper fare marketing e strategia!

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