Come l’ottimizzazione per la ricerca vocale sta rivoluzionando la SEO tradizionale.
“Ehi Siri, spiegami la ricerca vocale”.
Ho provato a chiedere a Siri di spiegarmi la ricerca vocale, ma il risultato non è stato esattamente quello che mi aspettavo: mi ha rimandato all’App Store. Non proprio l’approfondimento che cercavo.
Questo piccolo esperimento però mi ha reso chiaro un concetto importante: l’intelligenza artificiale, per quanto avanzata, necessita ancora dell’intelligenza umana per essere davvero utile.
E sì, lo ammetto, forse la mia domanda non era stata tra le più brillanti. Tuttavia, questo tentativo mi ha spinto a riflettere su quanto sia ormai comune parlare di SEO e, sempre di più, di SEO per la ricerca vocale.
La SEO tradizionale, quella che tutti conosciamo e che si basa sull’ottimizzazione dei contenuti per le ricerche testuali, ha dovuto adattarsi all’evoluzione dei dispositivi vocali, sempre più presenti nelle nostre vite.
Chi di noi non ha mai chiesto qualcosa a Siri, Alexa o Google Assistant?
Questi assistenti vocali non sono più una novità da tecnofili, ma strumenti utilizzati quotidianamente, anche dalle fasce di età più avanzate. Anzi, in alcuni casi, sono proprio gli utenti più anziani a farne un uso regolare, trovandoli più comodi rispetto alla digitazione su schermo, che richiede spesso di inforcare gli occhiali da vista.
Gli assistenti vocali non sono più solo nei nostri smartphone, ma anche nelle case, nelle auto e nei dispositivi indossabili. Secondo stime recenti, entro la fine del 2024, oltre la metà delle ricerche online potrebbe essere effettuata tramite voce. Questo rende la SEO per la ricerca vocale una necessità improrogabile per le aziende e i professionisti del marketing digitale.
I cambiamenti della ricerca vocale
Ma cosa distingue la ricerca vocale da quella tradizionale?
La differenza principale è nel modo in cui formuliamo le nostre domande. Quando cerchiamo qualcosa digitando su Google, usiamo parole chiave concise, ad esempio: “ristorante vegano Bari” o “miglior parrucchiere Taranto”.
Sono frasi brevi e dirette, mirate a ottenere una risposta precisa.
Con la ricerca vocale, le domande diventano più colloquiali, imitando il linguaggio naturale del parlato. Non diremmo mai ad un amico “ristorante vegano Bari”, ma piuttosto: “Qual è il miglior ristorante vegano a Bari?”. Questa differenza nella struttura delle query rende l’ottimizzazione per la ricerca vocale diversa e, in molti casi, più complessa rispetto alla SEO tradizionale.
Le parole chiave a lunga coda
Per usare al meglio la SEO per la ricerca vocale, bisogna capire l’importanza delle parole chiave a lunga coda.
Nella SEO tradizionale ci si basa su keyword brevi, mentre l’ottimizzazione per la ricerca vocale richiede l’uso di frasi più lunghe e naturali, come se fossero gli stessi utenti a porre le domande. Si passa dal trovare la keyword giusta all’intercettare il modo in cui una persona reale potrebbe esprimersi a voce per una richiesta.
La SEO per la ricerca vocale deve essere più empatica, cercando di comprendere le intenzioni dell’utente. Questo comporta una piena comprensione del search intent, cioè l’intento di ricerca nascosto dietro ogni query.
Bisogna anche puntare ai featured snippet, i riquadri che appaiono in cima ai risultati di ricerca di Google e che rappresentano una risposta breve e diretta. Per gli assistenti vocali, sono la miglior risposta per una ricerca vocale.
Se il tuo sito web riesce ad apparire in uno di questi riquadri, hai fatto un ottimo lavoro. Hai più probabilità che la tua risposta venga letta ad alta voce da un assistente vocale. Le risposte devono essere chiare, concise e complete.
Ottimizzare la voice search in 4 passaggi
Se vuoi ottimizzare i contenuti per la ricerca vocale, ecco qualche consiglio pratico:
- Usa parole chiave a lunga coda, imitando il linguaggio colloquiale e naturale degli utenti, come se rispondessi a una conversazione reale.
- Crea contenuti che rispondano a domande dirette, per attirare l’attenzione degli assistenti vocali.
- Ottimizza il sito web per mobile con tempi rapidi di caricamento. La maggior parte delle ricerche vocali avviene da dispositivi mobili, spesso quando le persone sono in movimento.
- Utilizza dati strutturati come il markup schema, un insieme di tag o microdati che aiutano i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto delle tue pagine.
In sintesi, ottimizzare per la Voice Search significa usare la stessa lingua degli utenti: semplice, diretta e naturale. Solo così possiamo farci trovare e farci ascoltare.
Hai mai chiesto a Siri o Alexa di trovare qualcosa per te? Beh, è tempo che il tuo sito web sia pronto per rispondere! Se vuoi farti trovare facilmente dagli assistenti vocali e dai tuoi clienti, Sundera è la soluzione giusta. Ottimizzare per la SEO Voice Search non è più un’opzione, è una necessità.